C’è un nome che circola con insistenza, in questi giorni, per la poltrona di nuovo commissario all’Agricoltura dell’Ue: è quello del moderato Christophe Hansen. Secondo i soliti bene informati dovrebbe essere lui a guidare le politiche agricole in seno alla prossima commissione Ue.

Lussemburghese, membro del parlamento europeo dal 2018 nel Gruppo del Partito popolare europeo, Hansen è stato assistente dell’eurodeputata Astrid Lulling dal 2007 per poi approdare direttamente al parlamento europeo. Nato il 21 febbraio 1982 a Wiltz, è coordinatore del Ppe presso la commissione per il commercio internazionale (INTA); dal 2019 ed è stato in particolare relatore del Parlamento europeo per l’accordo commerciale e di cooperazione post-Brexit con il Regno Unito. Nell’ultimo periodo, Hansen ha lavorato principalmente su tre questioni principali: nella commissione per il commercio internazionale è relatore sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulle sovvenzioni estere che distorcono il mercato interno. Il rapporto, pubblicato il 28 aprile 2022, prevede uno strumento per contrastare le imprese straniere che beneficiano di sussidi nazionali per importi che impediscono la concorrenza delle imprese europee. Nella commissione per i problemi economici e monetari Hansen è relatore ombra per il suo gruppo politico sui green bond, con l’obiettivo di promuovere le obbligazioni verdi garantendo al tempo stesso una vigilanza rigorosa, in particolare in materia di trasparenza. Nella commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, infine, è relatore della proposta di regolamento sulle catene di approvvigionamento a deforestazione zero, che mira a ridurre l’impatto dell’UE sulla deforestazione globale adottando un quadro giuridico chiaro. Fino ad oggi non si è occupato direttamente di agricoltura.