Le importazioni dalla Cina, anche a maggio 2024, confermano la tendenza al ribasso osservata a partire dall’agosto 2023, mostrando un altro drastico calo: -21% in Milk Equivalent. Secondo il report Trade Data Monitor analizzato da Assocaseari, tutti i principali fornitori della Cina hanno registrato perdite, soprattutto per le principali categorie merceologiche. I volumi cumulativi nei primi cinque mesi del 2024 sono in ritardo del 12% rispetto a quelli dello scorso anno, guidati dal calo significativo delle importazioni di SMP e siero. L’import di WMP ha mostrato il terzo calo consecutivo dopo due mesi di crescita, colpendo principalmente il fornitore principale: la Nuova Zelanda. I volumi provenienti da Ue e Australia sono aumentati marginalmente nei primi cinque mesi dell’anno.

Le importazioni di SMP sono diminuite per il decimo mese consecutivo, -50% magg.’24/magg.’23. Ue, Stati Uniti e Australia sono i fornitori che hanno sofferto maggiormente, sia a maggio che nei primi cinque mesi dell’anno, a beneficio della Nuova Zelanda che oggi copre il 71% del fabbisogno di importazioni della Cina. L’import di siero continua a restare negativo rispetto all’anno scorso, anche se in misura minore rispetto ai mesi precedenti. Mentre le spedizioni da Stati Uniti e Ue sono rimasti contenute, la maggior parte della merce proviene dal fornitore numero tre: la Bielorussia. Le importazioni di formaggio, nonostante il terzo calo nel 2024, restano positive nei primi cinque mesi dell’anno poiché i maggiori volumi provenienti dalla Ue e dall’Australia hanno compensato quelli minori della Nuova Zelanda.
L’import di Burro e butteroil sta riprendendo dopo un 2023 sottotono. Ue e Australia hanno contribuito in modo rilevante alla crescita da inizio anno del burro, compensando il leggero calo della merce neozelandese. La Nuova Zelanda è l’unico beneficiario dell’aumento della domanda di butteroil, dato che copre il 97% del prodotto importato dalla Cina.