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Stati Uniti: import di formaggio a +15%, nel 2024

Aprile in forte crescita per quanto riguarda le importazioni dagli Stati Uniti dei prodotti che interessano alle aziende dell’Unione europea, cioè il formaggio, e della Nuova Zelanda, cioè il burro, il butteroil e le caseine. Secondo il report Trade Data Monitor analizzato da Assocaseari, per quanto riguarda il formaggio la crescita è del 12% rispetto ad aprile 2023 e del 15% dall’inizio di quest’anno. Per il burro, invece, gli aumenti sono rispettivamente del 10% e del 15%.

Meno buone le notizie per gli operatori a stelle e strisce, sopratutto sui prodotti più tecnici. Per quanto riguarda le esportazioni dagli Stati Uniti, infatti, ad aprile si registra solo un leggero aumento, contro una performance molto deludente nello stesso mese 2023 (-14% apr.’23/apr.’22 in Milk Equivalent). Valori che portano i volumi del primo quadrimestre dell’1% al di sotto dei livelli dello stesso periodo 2023. L’export di SMP e di lattosio resta debole, mentre è aumentato quello di formaggio, siero e WPC. I flussi di formaggio, in particolare, hanno continuato a crescere in aprile per il quarto mese consecutivo, registrando un aumento del +27% apr.’24/apr.’23, sostenuto sopratutto dai prezzi competitivi. I fattori chiave per questo trend sono stati la buona domanda messicana di formaggio statunitense e la ripresa degli acquisti della Corea del Sud. Anche Giappone, Canada e Paesi MENA hanno contribuito allo sviluppo osservato nel 2024. Le spedizioni di SMP si sono invece contratte del 3% apr.’24/apr.’23, con un deciso calo verso il Messico registrato mensilmente a partire dal settembre 2023; ciononostante, i volumi diretti verso il Paese del Centro-America restano importanti. Nel mese di aprile, la perdita è stata causata principalmente dalla domanda debole del sud-est asiatico (Vietnam e Indonesia) e della Cina.

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