Fonterra rivede al rialzo le stime sul prezzo del latte alla stalla
La crescita dei prezzi nell’ultima asta Global Dairy Trade ha spinto la cooperativa lattiero-casearia Fonterra ad aumentare le sue previsioni per il prezzo del latte alla stalla. Una decisione che riflette l’ottimismo globale del settore anche se resta alta la cautela poiché la volatilità e i fattori esterni continuano a influenzare il mercato. L’ultima asta infatti ha fatto segnare il più grande guadagno percentuale da marzo 2021, un’inversione di tendenza significativa rispetto al calo del 6,9% registrato all’inizio di luglio.
Basandosi sul modesto aumento dello 0,5% dell’asta precedente, questo risultato è una notizia incoraggiante per gli agricoltori. Il latte intero in polvere ha visto un sostanziale aumento del 7,2%, raggiungendo una media di 3.482 dollari/tonnellata. Allo stesso modo, anche il latte scremato in polvere ha registrato una forte spinta, aumentando del 4% fino a una media di 2.636 dollari/tonnellata. Kelly Eckhold, economista capo di Westpac NZ, afferma che sono spinti dal continuo ritorno degli acquirenti cinesi di prodotti a base di latte intero e scremato. “I mercati dei futures avevano previsto un’asta forte e avevano ragione”. Eckhold spiega: “La realtà è che la partecipazione all’asta da parte dei cinesi è stata altalenante e la volatilità dei prezzi è stata significativa. Tuttavia, ora ci troviamo con livelli di prezzo al top dell’intervallo visto quest’anno e notevolmente superiori alle medie a lungo termine. L’indice GDT è circa il 10% superiore alla media decennale. Quindi, ci sono alcuni motivi per essere ottimisti”.
La cooperativa lattiero-casearia Fonterra ha annunciato un aumento delle sue previsioni per il prezzo del latte alla stalla: a partire dal 23 agosto, la cooperativa con sede in Nuova Zelanda ha aumentato il punto medio delle sue previsioni per il prezzo del latte alla stalla della stagione 2024-2025 di 0,31 dollari.
In Nuova Zelanda, la stagione di produzione del latte ha avuto un inizio misto. Giugno, solitamente un mese di produzione inferiore, ha visto una riduzione del 2,2% nella produzione di solidi del latte. Nel complesso, la produzione è diminuita in 5 dei primi 6 mesi dell’anno, principalmente a causa di condizioni stagionali meno favorevoli nell’Isola del Sud.