Elezioni Usa 2024: l’agricoltura secondo i candidati Trump ed Harris
Il 5 novembre, giorno fissato per le elezioni presidenziali 2024 negli Usa, si avvicina a grandi passi. E nelle ultime settimane proprio l’agricoltura è diventata un argomento di discussione chiave, sia per la vicepresidente Kamala Harris che per l’ex presidente Donald Trump (in foto), candidati a queste presidenziali 2024. In un recente questionario dell’American Farm Bureau Federation, i due candidati hanno delineato le loro politiche su commercio, lavoro e agricoltura, offrendo visioni nettamente contrapposte per l’America rurale e l’agricoltura statunitense.
Trump, noto per le sue aggressive politiche commerciali, ha dichiarato che se eletto utilizzerà “ogni strumento a mia disposizione”, comprese le tariffe, per proteggere gli agricoltori americani ed espandere le esportazioni. “Quando la Cina ha preso di mira i nostri agricoltori, ho inviato 28 miliardi di dollari per proteggere i nostri agricoltori dagli abusi cinesi”, ha ricordato Trump, riferendosi alla risposta della sua amministrazione alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Ha anche proposto tariffe fino al 60% sulle importazioni cinesi per difendere l’agricoltura statunitense da quelle che ha definito “pratiche commerciali sleali”.
Kamala Harris ha sottolineato invece l’importanza del rafforzamento delle relazioni all’estero e la lotta alla concorrenza sleale attraverso un approccio più diplomatico. “Come presidente, non tollererà pratiche commerciali sleali da parte della Cina o di qualsiasi concorrente che indebolisca gli agricoltori e gli allevatori americani”, si legge nella sua risposta all’American Farm Bureau Federation. A differenza della dipendenza di Trump dalle tariffe, Harris afferma di voler incrementare le esportazioni agricole promuovendo una concorrenza leale ed espandendo i mercati.
Entrambi i candidati hanno opinioni molto diverse anche su immigrazione e manodopera. Harris sostiene le riforme della legge sull’immigrazione per aiutare ad alleviare la carenza di manodopera agricola, che rappresenta una sfida importante per l’agricoltura statunitense. “La manodopera agricola è il più grande fattore limitante dell’agricoltura americana”, spiega Harris.
Trump, invece, ha una posizione più restrittiva sull’immigrazione e promette di dare priorità ai lavoratori americani e di rivedere il sistema di manodopera agricola attraverso un’applicazione più rigorosa. Il suo obiettivo rimane quello di ridurre la dipendenza dalla manodopera straniera.
Per quanto riguarda la politica agricola, Trump si è impegnato a migliorare l’assicurazione dei raccolti, i prezzi di riferimento e la copertura del margine dei prodotti lattiero caseari e si è impegnato a usare l’autorità federale per bloccare le normative statali che danneggiano gli agricoltori di altri stati.
L’approccio di Harris è incentrato sulla riforma dei sistemi attuali e sull’affrontare la concentrazione aziendale in agricoltura. Harris e il suo compagno di corsa Tim Walz sostengono anche le iniziative dell’amministrazione Biden, che hanno convogliato investimenti in infrastrutture rurali ed efficienza energetica, posizionandoli come parte di uno sforzo più ampio per modernizzare l’America rurale.
Elezioni Usa: la posizione sul commercio internazionale
Il commercio rimane un campo di battaglia chiave per entrambi i candidati, ma le loro strategie sono nettamente diverse. Trump, noto per la sua posizione America-first, ha sottolineato la sua comprovata esperienza nella rinegoziazione degli accordi commerciali. Per Harris la strategia ruota attorno al sostegno degli agricoltori americani, migliorando l’accesso ai mercati globali senza fare affidamento su tariffe o guerre commerciali.
In termini di sostenibilità, Harris si è concentrata maggiormente sull’agricoltura intelligente dal punto di vista climatico e sulla riduzione delle emissioni di gas serra, evidenziando l’investimento dell’amministrazione Biden nell’energia verde e nella modernizzazione delle attrezzature agricole. Trump, d’altro canto, ha minimizzato l’aspetto climatico, concentrandosi invece sulla riduzione degli oneri normativi e sulla promozione dell’innovazione agricola attraverso la scienza e la tecnologia.
La visione di Trump prevede deregolamentazione, politiche commerciali aggressive e tagli alle tasse. La strategia di Harris sottolinea l’investimento in infrastrutture rurali, la riforma dell’immigrazione e la sostenibilità. Chi vincerà?