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Danimarca: l’Ue autorizza aiuti per 53 milioni di euro per ridurre le emissioni del settore lattiero caseario

Dopo la decisione di introdurre la prima tassa sulle emissioni di carbonio in agricoltura, nell’Unione europea, la Danimarca hai avviato un regime di aiuti, con un budget di circa 53 milioni di euro, per sostenere una produzione lattiero casearia sempre più rispettosa del clima.

L’obiettivo è supportare gli allevatori nella riduzione delle emissioni di metano in modo da soddisfare gli obiettivi nazionali vincolanti in materia di riduzione delle emissioni di gas serra dai settori agricolo e forestale. Saranno inoltre concessi aiuti aggiuntivi agli allevatori che si impegneranno a ridurre ulteriormente le emissioni di metano, andando oltre gli standard obbligatori.

La misura ha ottenuto negli scorsi giorni l’approvazione da parte della Commissione europea che ha ritenuto il regime necessario e appropriato per la promozione degli obiettivi climatici nel settore agricolo come stabilito nella PAC.

Il regime durerà fino al 31 dicembre 2027 e sarà aperto agli allevatori di bestiame da latte in Danimarca. Gli aiuti assumeranno la forma di sovvenzioni dirette e copriranno fino al 100% dei costi ammissibili.

Danimarca: la tassa sulle emissioni

Secondo quanto stabilito a luglio 2024, dal 2030 gli agricoltori dovranno pagare 120 corone danesi (16 euro) per tonnellata di CO2 equivalente emessa, cifra che salirà a 300 corone (40 euro) dal 2035 in poi. La tassa climatica sull’agricoltura sarà di 300 corone danesi (40 euro) per tonnellata di CO2e nel 2030, aumentando a 750 (100 euro) entro il 2035. Una detrazione di base (agevolazione fiscale) del 60% verrà applicata alle emissioni medie di diversi tipi di bestiame, fornendo un vantaggio economico agli agricoltori efficienti dal punto di vista climatico. Dopo la detrazione (agevolazione fiscale), il costo effettivo sarà di 120 corone (16 euro) per tonnellata di CO2 nel 2030 e di 300 (40 euro) nel 2035.

I ricavi della tassa verranno reinvestiti in iniziative verdi per il settore, tecnologie climatiche e trasformazione della produzione, privilegiando i settori agricoli che affrontano le maggiori difficoltà di transizione. Oltre all’introduzione della tassa sulla CO2, l’accordo prevede finanziamenti per la creazione di più foreste in Danimarca e un maggiore ripristino delle torbiere per garantire acqua potabile pulita, con l’ambizione di conformarsi alla direttiva quadro sulle acque dell’UE.

Inoltre, circa 40 miliardi di corone danesi (5,4 miliardi di euro) saranno destinati a un nuovo fondo chiamato The Green Landscape Fund che sosterrà la creazione di 250.000 ettari di nuove foreste, il ripristino di 140.000 ettari di torbiere, un’ulteriore conversione dei terreni e acquisti strategici di terreni incentrati sulla riduzione dell’azoto.

Il governo lavorerà per stanziare 9,4 miliardi di corone danesi (1,2 miliardi di euro) per ripristinare 70.000 ettari di torbiere ricche di carbonio. Per incoraggiare gli agricoltori a rinunciare alle loro torbiere, a partire dal 2028 verrà introdotta una tassa sulla CO2e sulle emissioni provenienti dalle torbiere ricche di carbonio di 40 corone danesi (5,36 euro) per tonnellata. Questa tassa si applicherà solo agli agricoltori che non desiderano partecipare alla coltivazione delle torbiere. La Danimarca è un importante esportatore di carne suina e latticini. Le cinque associazioni stanno ora sollecitando i legislatori ad approvare l’accordo, che dovrebbe essere rivisto e adottato dopo le vacanze estive.