journal of dairy science
enti & istituzioni

Alternative vegetali: per la Fda possono continuare a chiamarsi latte. Ma l’agenzia Usa invita i produttori a spiegare le differenze

Fda, l’ente governativo americano che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha diffuso una bozza di linee guida sull’etichettatura delle alternative vegetali al latte con l’obiettivo di “fornire il punto di vista attuale sulla denominazione degli alimenti a base vegetale commercializzati e venduti come alternative al latte (alternative al latte a base vegetale)”. Un documento non vincolante che ha soprattutto l’obiettivo di spingere i produttori a fornire ai consumatori un’etichettatura che riporti le informazioni necessarie per prendere decisioni nutrizionali e di acquisto informate. “La guida”, scrive infatti Fda nel testo che accompagna il documento, “include anche le nostre raccomandazioni sull’uso delle dichiarazioni nutrizionali volontarie. L’uso da parte dell’industria di queste dichiarazioni nutrizionali volontarie fornirebbe ai consumatori informazioni nutrizionali aggiuntive per aiutarli a comprendere alcune differenze nutrizionali tra questi prodotti e il latte e fare scelte dietetiche informate. La bozza, chiamata “Labeling of Plant-based Milk Alternatives and Voluntary Nutrient Statements Guidance for Industry”, conferma l’orientamento americano sul tema, lasciando la libertà di utilizzare il termine ‘latte’ anche per le bevande vegetali, ma invita i produttori a evidenziare le differenze. Fda, infatti, raccomanda che nel caso in cui un prodotto a base vegetale includa il termine “latte” nel suo nome e abbia una composizione nutritiva diversa da quella del prodotto di origine animale, sul pack sia presente una dichiarazione nutrizionale volontaria che sottolinei le differenze rispetto al latte. Questo confronto confronto sarebbe basato sui criteri nutrizionali delle alternative vegetali al latte messi a punto dal Dipartimento dell’agricoltura.

Il documento è stato accolto tiepidamente dai produttori lattiero caseari, che vorrebbero restringere l’utilizzo del termine ‘latte’. Spiega Jim Mulhern, presidente e Ceo di National Milk Producers Federation: “L’annuncio della FDA rappresenta un passo avanti, anche se non riesce a porre fine al problema decennale dell’uso fuorviante della terminologia casearia nell’etichetta delle bevande a base vegetale. Riconoscendo sia l’assoluta mancanza di standard nutrizionali prevalenti nelle bevande a base vegetale sia la confusione sui valori nutrizionali a causa dell’uso illegale di termini caseari, la guida proposta oggi dalla FDA fornirà una maggiore trasparenza che è assolutamente necessaria per i consumatori per fare scelte informate“.

One thought on “Alternative vegetali: per la Fda possono continuare a chiamarsi latte. Ma l’agenzia Usa invita i produttori a spiegare le differenze

Comments are closed.