Nuova Zelanda
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Nuova Zelanda: male l’export di Wmp, nel 2022. Risultati positivi per burro ed Smp

2022 in chiaroscuro per l’export dalla Nuova Zelanda, secondo il report Trade Data Monitor. I dati relativi alle esportazioni neozelandesi, infatti, hanno chiuso l’anno positivamente ma non per quanto riguarda il prodotto principale, cioè il Wmp. Sull’intero 2022, il quadro è misto, con buoni risultati per burro, butteroil e Smp. I flussi di Wmp dalla Nuova Zelanda, a dicembre, sono stati in linea con la tendenza generale dell’intero anno, totalizzando un -15% dic.’22/dic.’21 e un -16% nell’intero 2022. A conferma del fatto che i forti aumenti dei volumi spediti in Algeria, Arabia Saudita e Sud-est asiatico non hanno compensato il netto calo della domanda cinese.

Nuova Zelanda, import ed export


E’ andata meglio per l’export di Smp, che è aumentato nell’ultimo bimestre 2022 – solo a dicembre totalizza un +49%- portando l’anno appena concluso ad essere il più forte dal 2019 (+13% nell’intero sono). L’Indonesia e l’Algeria sono i Paesi che hanno maggiormente contribuito a questo successo.
L’ottimo trend delle spedizioni di Formaggi dalla Nuova Zelanda a fine anno, cresciuti di ben il +30% dic.’22/dic.’21, soprattutto verso l’Australia, la Cina, il Giappone e la Corea del Sud, non ha però evitato che il 2022 chiudesse in negativo per questo prodotto, che ha visto un calo complessivo del 3%. Le esportazioni di burro sono state notevoli nel secondo semestre del 2022, con solidi aumenti registrati verso la Cina, l’Australia e l’Indonesia. Nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente, a dicembre il burro della Nuova Zelanda segna una crescita del 10% che diventa del 13% sull’intero anno. Situazione analoga per l’export di butteroil, con il Messico seconda destinazione dopo la Cina. Quanto alle importazioni, infine, a dicembre crescono del 58% i formaggi.