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Colpo di scena sul prezzo del latte: Lactalis scrive direttamente ai suoi conferenti proponendo anche i 57 centesimi per sei mesi

Chi pensava che il (non) accordo di 60 centesimi per il mese di gennaio avesse messo per il momento fine alla discussione sul prezzo del latte si sbagliava di grosso. Con una mossa a sorpresa, assolutamente inedita, Lactalis si è rivolta direttamente ai suoi conferenti latte. E lo ha fatto con una missiva, firmata dal procuratore Alberto Dall’Asta. “In questo momento è necessario evidenziare, con grande preoccupazione, un forte rallentamento dei consumi sia interni che all’esportazione, unitamente ad un incremento della produzione del latte sopratutto in grandi paesi europei”, si legge nella lettera, che riporta poi quanto accaduto nel corso della trattativa di qualche giorno fa, con la proposta del Gruppo Lactalis Italia, cioè 57 centesimi al litro per sei mesi, rifiutata da Coldiretti che ha preteso di chiudere a 60 centesimi per il solo mese di gennaio, in continuità con quanto corrisposto a dicembre. “Ritenendo la nostra proposta estremamente concreta ed obiettiva ed avendo avuto positivo riscontro da parte di diverse aziende agricole, al fine di permettere anche ai nostri fornitori di pianificare con un orizzonte di medio periodo le proprie scelte, riteniamo opportuno sottoporre ad ogni singola azienda la scelta di aderire alla nostra proposta oppure limitarsi per il momento a considerare un prezzo per il solo mese di gennaio 2023“.

Ai conferenti viene quindi proposta la scelta, esattamente come accaduto nel corso della trattativa. La notizia è stata accolta con molta irritazione in casa Coldiretti, organizzazione che ha spinto per la chiusura a 60, tanto che stamattina è previsto un vertice straordinario per discutere di questa novità. Sicuramente è una procedura inedita ma sembra portare le trattative per il prezzo del latte verso una direzione più moderna. Che intorno ad un tavolo siedano solo certi attori, di cui molti sprovvisti di deleghe a vendere il latte, per decidere del futuro di centinaia di allevatori senza che questi abbiamo modo di esprimere la loro opinione è una anomalia che questa lettera corregge. Ogni allevatore avrà la possibilità di decidere quali condizioni siano per lui più corrette e aderenti al proprio piano industriale come è giusto per qualsiasi imprenditore. Assumendo in prima persona il rischio che è connesso ad ogni decisione e potendo scegliere se giocare d’azzardo oppure no. Qualsiasi decisione prenderà Coldiretti questa volta la palla è in mano agli allevatori, senza mediazioni o giochi politici. Non resterà che contarsi alla fine di questa operazione anche se, almeno secondo i bene informati, già diversi avrebbero sottoscritto l’opzione per sei mesi.

Ma quando si parla di prezzo del latte sono due i player che, per le oro dimensioni, influenzano il mercato: Granarolo e Lactalis. Se di quest’ultima si conoscono le mosse, cosa sta accedendo dall’altra parte del cielo? Semplicemente, come ormai negli ultimi mesi, Granarolo si è limitata a offrire ai suoi conferenti ciò che stabilito nel tavolo della sua concorrente, cioè un prezzo di riferimento di 60 centesimi per il solo mese di gennaio. Eppure Granarolo, che è una cooperativa, ha in mano il pallino visto che i conferenti sono soci. Nonostante questo, ha scelto di non prendere una propria strada e restare in attesa, ancora una volta, delle mosse della controparte, sperando forse anche di capire meglio cosa si prepara per il prossimo anno e di non perdere posizione dopo la massiccia campagna di reclutamento stalle avvenuta nel 2022. Una strategia che ha senza dubbio indebolito le casse del colosso cooperativo, che spera oggi di poter imboccare una strada in discesa grazie alle mosse dell’eterno rivale. Un quadro sempre più complesso dove giocano un ruolo decisivo anche le mosse della Gdo, che chiede una moratoria sugli aumenti, e il vertiginoso calo dei consumi iniziato in queste settimane.

2 thoughts on “Colpo di scena sul prezzo del latte: Lactalis scrive direttamente ai suoi conferenti proponendo anche i 57 centesimi per sei mesi

  1. Parlare 60 cent/lt per un prezzo del latte relativo al soli mese di Gennaio 2023, fa consederare che si voglia (come al solito) pensare solo a trarre il massimo profitto senza valutare niente altro.
    Il periodo che stiamo attraversando per esempio è in una fase di stato di guerra, per esempio le famiglie vedono ridotte in modo significativo le possibilità di spesa su tutti i fronti (preoccupano molto il pagamento delle bollette di gas e di luce).
    Tutto dovrebbe far pensare che ogni settore del mondo della finanza, del mondo imprenditoriale, del mondo del lavoro e di quello sindacale tutti insieme considerino un comportamento di solidarietà.
    Tanto per cambiare sembra non sia così!
    Come al solito si predica bene e si razzola male.

  2. I conferenti di Granarolo non sono gli allevatori, questi sono conferenti di Granlatte. La Granarolo è una industria di trasformazione è come tale si comporta. Ognuno la sua strategia.

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