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Il Governo vieta la registrazione di marchi evocativi delle Ig. E annuncia la proroga dell’etichettatura d’origine

Negli ultimi giorni il governo è intervenuto sulla tutela delle Ig. Con un provvedimento che è sopratutto un manifesto, poiché l’evocazione e l’usurpazione dei marchi Dop e Igp sono già vietate dalla normativa che li riguarda. Il consiglio dei ministri, infatti, ha introdotto una modifica del codice della proprietà industriale vietando la registrazione di marchi evocativi o usurpativi di indicazioni geografiche e denominazioni di origine protetta e protezione e rafforzando il controllo preventivo rispetto al deposito delle domande di brevetto potenzialmente utili per la difesa del Paese, accelerandone la procedura: sono fra le novità introdotte dalla modifica al Codice della proprietà industriale, approvata dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento, spiega la nota di Palazzo Chigi, punta al rafforzamento della competitività del sistema Paese e della protezione della proprietà industriale, nonché alla semplificazione amministrativa e alla digitalizzazione delle procedure in materia di titoli di proprietà industriale. Fra l’altro, si riconosce la protezione temporanea dei disegni e modelli esposti in fiere nazionali o internazionali. Sempre in tema di Ig, inoltre, è previsto il ruolo di tutela del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste per le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche, in assenza di Consorzi di tutela.

Origine in etichetta per latte e derivati: il governo verso una proroga del regime sperimentale

Un altro fronte ha visto l’intervento del governo: l’etichettatura d’origine. “Vogliamo che i cittadini siano sempre nelle condizioni di effettuare scelte consapevoli attraverso informazioni trasparenti in etichetta, complete anche di indicazioni chiare sull’origine delle materie prime degli alimenti. Per questo motivo, nelle more dell’adozione del nuovo regolamento europeo in materia di etichettatura degli alimenti, intendiamo prorogare oltre il 31 dicembre 2022 il regime sperimentale italiano che obbliga l’indicazione in etichetta della provenienza della materia prima per pasta, pomodoro, carni suine trasformate, latte e prodotti lattiero caseari”. Così il ministro Francesco Lollobrigida, titolare del Masaf, ha annunciato alle commissioni Agricoltura di Camera e Senato il prolungamento della norma per l’indicazione d’origine in etichetta anche per latte e derivati, introdotto in Italia nel 2017. Nello stesso intervento il ministro ha parlato della necessità di rafforzare il sistema delle tutele, sia sul mercato comunitario sia sul mercato globale, tramite un potenziamento delle clausole di reciprocità, per assicurare la difesa della qualità anche per i prodotti provenienti dall’estero. “Per questa via”, ha spiegato Lollobrigida, “Potremo assicurare alle imprese del tessuto agroalimentare nazionale maggiori livelli di competitività e una più equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera produttiva”.