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Nuove quote onerose in vendita a gennaio: le novità del Piano produttivo del Grana Padano

Il consorzio di tutela del Grana Padano è al lavoro per definire il Piano produttivo del triennio 2022-2024, che sarà redatto secondo la nuova strategia della Dop. Nell’assemblea degli associati di fine novembre, infatti, dovrà essere approvato il programma che si propone, anche questa volta, di mantenere in equilibrio la domanda con l’offerta di mercato. Tre gli obiettivi della Dop per i prossimi anni: crescita ‘ragionata’, prezzi soddisfacenti per tutta la filiera, sostenibilità, in linea con il Green deal europeo. 

Spiega Renato Zaghini (foto), presidente del Consorzio: “Stiamo entrando nel vivo del confronto in sede di Cda, per apportare le ultime modifiche. Il Piano produttivo per il prossimo triennio sarà approvato nell’assemblea di novembre 2021. L’iter prevede di raccogliere le adesioni delle stalle, private o in cooperativa, che conferiscono latte per il Grana Padano”. Riguardo all’impatto del nuovo piano, aggiunge anche: “Alcuni effetti collaterali, magari non tutti positivi, ci sono comunque stati negli anni, ma, a mio avviso, è sempre possibile fare degli aggiustamenti. Ad esempio, nell’ultimo Piano produttivo si è osservato un aumento del prezzo delle quote dei caseifici. Occorrerà valutare questa dinamica e intervenire per cambiare se lo si riterrà corretto. La questione sarà affrontata nel nuovo Piano”.

Piano produttivo: possibile l’assegnazione di nuove quote a inizio anno, a titolo oneroso

Altro capitolo importante che il Consorzio dovrà affrontare durante l’assemblea è quello del programma di crescita dei consumi secondo tre diverse ipotesi formulate dai consulenti, ciascuna delle quali richiede un investimento proporzionale di risorse per la promozione. A tal proposito, aggiunge il presidente, potrebbe esserci anche una nuova modalità per reperire risorse aggiuntive: “Finora sono state raccolte con due modalità, aumentando la quota associativa o intensificando il livello di contribuzione differenziata a carico dei caseifici che producono di più. Si potrebbe prevedere invece un’assegnazione di quote acquistabili dai caseifici a inizio d’anno senza che sia necessario attendere la fine dell’anno per trovare un’eventuale compensazione. Le quote verrebbero quindi assegnate, a prezzi non di mercato ma tendenzialmente più bassi, a chi avrebbe necessità di crescere. In questo modo si potrebbero avere nuove quote a disposizione già dal 1° gennaio di ogni anno. Il Consorzio di tutela dovrà stabilire ovviamente il quantitativo che si potrà assegnare a titolo oneroso. Ritengo questa soluzione in linea con gli obiettivo del Piano produttivo”.