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Farm to fork: secondo uno studio Usa la nuova politica agricola Ue costerà 58 miliardi di Pil e una perdita del 20% dell’export

Secondo uno studio dello Usda, il Dipartimento americano dell’Agricoltura, l’adozione del piano Farm to Fork, che prevede restrizioni all’agricoltura attraverso riduzioni mirate nell’uso di terra, fertilizzanti, antimicrobici e pesticidi, produrrà molti effetti negativi: calo del 12% della produzione agricola europea, aumento dei prezzi del 17%, calo delle esportazioni del 20% e riduzione del Pil dell’Unione di circa 58 miliardi di euro. 

L’analisi esamina tre scenari di adozione: solo Ue, medio (adozione da parte di alcuni paesi e esplicite restrizioni commerciali dell’Ue contro i non adottanti) e adozione globale. E suggerisce che il piano decennale europeo porterà a una riduzione della produzione agricola dell’Ue e ad una perdita della sua competitività sui mercati nazionali e di esportazione. Tre, in particolare, le criticità evidenziate dallo studio americano, in ordine alla produzione agricola, alla riduzione del Pil e all’insicurezza alimentare 

Le cifre dello studio Usda nel caso di adozione delle politiche del Farm to Fork nella sola Ue
Le cifre dello studio Usda nel caso di adozione globale delle politiche del Farm to Fork

La produzione agricola

Il calo della produzione agricola nell’Ue andrebbe dal 7% (adozione globale) al 12% (solo Ue). Questo calo ridurrebbe l’approvvigionamento alimentare dell’Ue, con conseguenti aumenti dei prezzi al consumo, che aumenterebbero maggiormente per l’Ue, in ciascuno dei tre scenari. Tuttavia, gli aumenti dei prezzi e dei costi alimentari sarebbero significativi per la maggior parte delle regioni se le strategie fossero adottate a livello globale. Per gli Stati Uniti, il prezzo e il costo del cibo rimarrebbero relativamente invariati, tranne in caso di adozione globale. Il calo della produzione nell’Ue e altrove porterebbe a una riduzione degli scambi. Inoltre, se il commercio mondiale è limitato a causa all’adozione di queste misure, gli impatti negativi si concentreranno nelle regioni con le popolazioni più insicure al mondo.

Il Pil europeo 

Il calo della produzione e del commercio, insieme ai previsti aumenti dei prezzi delle materie prime alimentari, ridurrebbe in modo significativo il prodotto interno lordo (Pil) dell’Ue, soprattutto se l’adozione fosse limitata all’Unione., con la previsione di un calo complessivo di 58 miliardi di euro. Gli effetti sul Pil degli Stati Uniti sarebbero inferiori a quelli dell’Ue e del mondo in tutti gli scenari di adozione.

L’insicurezza alimentare nel mondo

L’insicurezza alimentare, misurata con il numero di persone che non hanno accesso a una dieta di almeno 2.100 calorie al giorno, aumenterebbe in modo significativo nei 76 paesi a basso e medio reddito presi in esame dallo studio, a causa dell’incremento dei prezzi delle materie prime alimentari e del calo di reddito, in particolare in Africa. Entro il 2030, il numero di persone con insicurezza alimentare nel caso dell’adozione esclusiva da parte della Ue aumenterebbe di altri 22 milioni rispetto a quanto previsto senza le strategie proposte dall’Unione. Numero che salirebbe a 103 milioni nello scenario intermedio e a 185 milioni in caso di adozione globale.

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