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Riprende la produzione di formaggi in Italia, meno latte sul mercato

Se sul fronte di lockdown e colori ormai non si muove quasi più nulla, perché siamo tutti nella stessa (pessima) barca, il mercato appare invece sempre in evoluzione, secondo la puntuale analisi del mercato trade curata dagli esperti di Assocaseari. Ancora alta la richiesta di latte nazionale, sia per la domanda dei supermercati, sia perché la quantità disponibile si è ridotta poiché molti caseifici hanno ricominciato a mandare il latte in caldaia per la produzione di formaggi. Scambi perlopiù tra 0,36 e  0,37 euro/kg partenza, con qualche punta anche a 0,375 euro/kg. Sempre buona la richiesta di scremato, con prezzi che oscillano tra 0,24 e 0,245 euro/kg partenza. Sui mercati esteri, sempre esose le richieste di latte crudo con prezzi in alcuni casi superiori a  0,40 euro/kg; tiene lo scremato.

Torna la panna. In rialzo la crema

Con la ripresa della produzione di formaggi, in Italia, comincia ad esserci anche un po’ più di panna disponibile sul mercato, trattata intorno a 1,74-1,75 euro/kg partenza. Sui mercati esteri impazzisce invece la crema, con richieste che oscillano tra 1,65 e 1,70 euro/kg reso a seconda del Paese di origine, anche se cominciano già ad esserci offerte al ribasso per consegne per il mese di dicembre.  

Burro, stabili i bollettini, in crescita i prezzi sul mercato

Molti caseifici, in Italia, hanno ricominciato a mandare il latte in caldaia per la produzione di formaggi, con conseguente diminuzione del latte spot sul mercato e un aumento, invece, della panna.

Bollettini del burro invariati in Olanda e in Francia, rispettivamente a 3,30 euro/kg e 3,32 euro/kg. Kempten fa invece segnare una diminuzione di 0,05 centesimi sul prezzo massimo, che si assesta a 3,50 euro/kg, invariato il minimo a 3,35 euro/kg. Il prezzo medio questa settimana dei tre Paesi presi in considerazione è 3,348 euro/kg. Completamente diverso l’andamento sui mercati dove, sicuramente un po’ per effetto della crema, un po’ per il periodo dell’anno, le offerte che dieci giorni fa erano intorno a 3,35 euro/kg sono tornate a 3,45 euro/kg, franco arrivo Nord Italia.
C’è inoltre da notare che i ritiri dallo stoccaggio privato questo mese sono stati molto consistenti, con ben 24.600 Tons in ottobre. A questo punto, restano in stoccaggio solo 29.000 Tons circa, meno della metà rispetto alle 67.700 Tons che erano state consegnate.   

Latte in polvere: bassa la disponibilità di merce fresca

Sul latte in polvere c’è un po’ di indecisione questa settimana, con lo scremato per uso alimentare che sale in Germania, resta invariato in Olanda e diminuisce in Francia; l’intero, invece, resta invariato in Germania e Francia e sale in Olanda. Sul mercato, ogni volta con una scusa diversa, dicono che i prezzi sono in aumento però alla fine sono tre mesi che oscillano di 30 euro/Ton, in su o in giù.C’è da notare, però, che la disponibilità di merce fresca è relativamente bassa, mentre invece c’è ancora molta merce di questa primavera. Chi ci prende in giro è il siero in polvere che una settimana sale e una scende, un’altra cala e un’altra aumenta, e quando sei convinto che debba veramente diminuire ecco che tutti e tre i bollettini risalgono.  

Duri Dop in aumento sulle Borse italiane

Come ormai da diverse settimane, continuano ad aumentare le quotazioni dei formaggi duri nazionali Dop nelle Borse Merci italiane. A livello europeo, quotazioni medie in aumento per il Cheddar a 3,09 euro/kg, l’Edamer a 3,12 euro/kg e il Gouda a 3,20 euro/kg, in calo per l’Emmentaler a 4,98 euro/kg. Delle 47.700 Tons di formaggio stoccate questa primavera, rimane nei magazzini poco meno della metà della merce cioè 27.865 Tons.