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Attacco ai formaggi stagionati sul Corriere della Sera: inseriti fra i 7 cibi da “evitare per stare bene e vivere a lungo”

Certo, bisogna farsi largo tra gli innumerevoli articoli a tema covid, ma la notizia è comunque in home page sul sito del Corriere della Sera. Dove, in bella evidenza (e con tanto di foto), si legge: Franco Berrino, i 7 cibi da evitare assolutamente per star bene e vivere a lungo. Insomma, quelli che se non li eviti vivi poco e anche male. Già l’idea che vi siano cibi che fanno vivere male e per breve tempo pare piuttosto azzardata, in termini assoluti, ma la lettura delle sette schede è ancora più sorprendente.

Ci si attenderebbe concetti banali come: mangiare i ciccioli o il Big Mac tutti i giorni può non essere del tutto salubre. E invece no: al quarto posto spuntano addirittura quelli che Berrino chiama ‘latticini grassi’ e nella didascalia vengono poi definiti i formaggi stagionati. Recita il breve testo: “preferite formaggi freschi, in particolare ovini e caprini, a quelli molto stagionati, perché il concentrato di grassi è minore”. Ai medici e ai nutrizionisti il compito di dire la loro sul consumo di grassi (che oltre a rappresentare la parte più buona del latte sono anche ricchissimi di cose che tutto fanno tranne accorciare la vita) e su questa visione alimentare.

Ma la faccenda è davvero grave: un titolo come questo, dove si fa riferimento a cibi dannosi per la salute, non è solo un attacco a un settore produttivo fra i più importanti ma, anche, una bestialità in termini di informazione per il consumatore.

Ai medici e ai nutrizionisti il compito di dire la loro sul consumo di grassi (che oltre a rappresentare la parte più buona del latte sono anche ricchissimi di cose che tutto fanno tranne accorciare la vita) e su questa visione alimentare.

Dannosa e pericolosa, oltre che inopportuna nel momento in cui il nostro paese conduce una serrata battaglia contro il Nustriscore (che confronto a questo articolo è una meraviglia). Non possono le istituzioni e non dovrebbero le associazioni di categoria, che hanno dalla loro fior di ricerche, dati ed evidenze scientifiche per smentire simili sciocchezze, lasciar passare questo incidente. E anche al quotidiano sarebbe da suggerire un bell’esame di coscienza, perché c’è una bella differenza fra un titolo un po’ forzato per acchiappare lettori e la palese disinformazione.

Per chi poi avesse la curiosità di conoscere quali siano questi altri, terribili alimenti (consumati fino ad ora, eppure l’uomo non pare ancora tra le specie in via di estinzione), eccoli nel loro ordine di apparizione: farine raffinate, succhi di frutta, latticini grassi, zucchero, patate (tutte, non solo quelle fritte), cibi confezionati, zucchero, sale. Come si può ben vedere, i ciccioli sono salvi. Per i Big Mac, invece, poche speranze: c’è la confezione e anche la farina raffinata. Ma qualcuno, prima o poi, dirà qualcosa di più?

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